Gli strozzapreti, o stròzaprit in dialetto romagnolo, sono un particolare formato di pasta povera tradizionale, costituito da striscioline arrotolate su se stesse. Chi ama la cucina romagnola sa che questa pasta è spesso presente in tante versioni nei nostri menù. Spesso li mangiamo con il ragù, rigorosamente fatto in casa ed ognuno con la ricetta segretissima della nonna che si tramanda di famiglia in famiglia.
Ma come si fanno i tipici strozzapreti romagnoli?
Ecco la ricetta dell’azdora!
Ingredienti: 500 gr di farina, acqua tiepida per impastare, 1 pizzico di sale.
Preparazione: tirate la sfoglia con il mattarello fino ad uno spessore di 2-3 mm. Tagliate le striscioline e arrotolatele tra i palmi della mano. Lessateli in acqua bollente e conditeli con gli strigoli oppure con il ragù di carne o di salsiccia.
La curiosità: perchè si chiamano strozzapreti?
La singolare denominazione di questo prodotto romagnolo secondo alcuni sarebbe uno strascico della lunga dominazione dello Stato Pontificio sul territorio, anche perchè anticamente questo era un piatto che le famiglie contadine usavano offrire in dono ai rappresentati della Chiesa locale che si trovavano di passaggio.
Nello specifico, l’etimologia di questo nome potrebbe far riferimento alla particolare consistenza di questo prodotto, che sarebbe in grado di saziare-strozzare
Eheh :)… io conoscevo un’altra versione dell’etimologia del nome, la riporta anche wikipedia, ve la posto:
“L’etimologia del nome è evidente: trattandosi di forme grosse e pesanti di maccheroni, gli strozzapreti erano spesso di consumo non agevole, perfino, nella satira popolare d’allora, tipica d’una società con una forte presenza ecclesiastica, da parte di quelli che erano ritenuti i ghiottoni per eccellenza: i preti (infatti, nel Sonetto del Belli sopra citato, si racconta di un pranzo in cui un prete goloso e avido trangugia senza alcuna difficoltà perfino una grossa porzione di strozzapreti). Una delle leggende create per spiegare l’origine del nome si rifà alla tradizione secondo cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra. Un’interpretazione suggerisce che l’etimologia del nome possa ricondursi alla consistenza degli strozzapreti, tale da domare anche la fame del prete (notoriamente forte mangiatore) sino a strozzarlo.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Strozzapreti
Grazie della tua segnalazione!