Fra gli ortaggi autunnali, uno dei più conosciuti è certamente il cavolo.
Oggi parleremo in particolare del cavolo broccolo perché una nostra associata di Faenza, Manuela Palombi, ne ha raccolto uno maxi da 2,230 chili da una piantina che ha prodotto da seme Alvaro Bartolini, un altro nostro socio. Considerate che il peso medio di un broccolo è circa un chilogrammo!
CARATTERISTICHE DEL BROCCOLO
È originario dell’Asia minore ma, fin dall’antichità, è stato oggetto di coltivazione greca e poi anche italica. Il broccolo è un fiore commestibile della pianta erbacea Brassica Oleracea L., varietà italica, appartenente alla famiglia delle Crucifere. La differenza saliente tra cavolfiore e cavolo-broccolo è nell’infiorescenza, bianca e compatta nel primo, verde e più frastagliata nel secondo.
COLTIVAZIONE
La semina avviene con gli ultimi giorni di aprile ed in maggio/giugno, con le piantine distanziate circa di 50 centimetri l’una dall’altra. Anche dopo aver reciso il fiore, la pianta continua a produrne per tutto l’arco della stagione.
VALORI NUTRIZIONALI
Il broccolo è composto da acqua per circa il 90% e ha un bassissimo contenuto di zuccheri e grassi, ma è ricco di sali minerali, come zolfo, potassio, fosforo, calcio e magnesio. Come tutti i cavoli è ricchissimo di vitamina B, K, acido folico e vitamina C che rende facilmente assorbibile anche la vitamina A a seconda della varietà, infatti, 100 grammi di cavolo apportano circa 2,5 grammi di fibre vegetali e minerali.
I broccoli sono anche una fonte eccelsa di fibra alimentare, utilissima per l’aumento della sazietà, per la prevenzione e la riduzione sintomatologica della stipsi, per la modulazione dell’assorbimento glicidico, come prebiotico e per la riduzione dell’assorbimento del colesterolo.
IL BROCCOLO IN CUCINA
Si tratta di ortaggi molto versatili in cucina. I broccoli possono essere bolliti, cotti a vapore, gratinati al forno, in vellutata, sformati, saltati con altri ingredienti, come sugo di accompagnamento, in minestrone ecc.
Una curiosità: i broccoli sono ottimi anche mangiati crudi, affettati sottilmente e conditi con limone, sale e olio extravergine d’oliva. Nell’antica Roma erano consumati come antipasto perché si riteneva che potessero essere utili per reggere meglio il vino bevuto durante le libagioni.