Un po’ di storia: si dice caco o loto di Romagna?
Frutto del diospiro, il loto di Romagna, comunemente conosciuto come cachi o kaki, è originario della zona meridionale della Cina. E’ una pianta molto resistente che non ha bisogno di antiparassitari. Non esiste una regola per cui un termine esclude l’altro: a noi piace chiamarlo loto di Romagna, ma è sicuramente corretto definirlo caco o kako.
Il consiglio dell’azdora: come cucinare il loto di Romagna?
La ricetta: Bavaresi di cachi
Ingredienti: 70 g di purea di cachi, 50g di zucchero, 70 g di latte, 120 gr di panna fresca, 3 tuorli, 5 gr di colla di pesce.
Preparazione: Sbattete i tuorli con lo zucchero. Bollite il latte e aggiungetelo al composto, Cuocete per pochi minuti. Levate dal fuoco e lasciate intiepidire, aggiungete, poi, la colla di pesce, che avrete precedentemente ammorbidita in acqua fredda, e la polpa di cachi. Lasciate raffreddare. Nel frattempo, montante la panna e aggiungetela alla crema con attenzione. Versate tutto nei stampini in alluminio e mettete in frigorifero per almeno 8 ore.
Questa ricetta è tratta da “In cucina con Ingles Coralli”
Curiosità e valori nutrizionali del loto di Romagna – caco.
L’albero è detto anche Mela d’Oriente o Albero delle sette virtù: lunga vita (può superare il mezzo secolo, pensate!), grande ombra, assenza di nidi fra i rami, inattaccabilità da parte dei tarli, possibilità di giocare con le sue foglie indurite dal ghiaccio e, infine, il bel fuoco che fornisce e la ricchezza di sostanza concimanti il terreno. E’ un frutto mediamente calorico, ricco di zuccheri semplici, tannini astringenti, vitamine C ed E, potassio e fosforo. E’ molto utile per la digestione grazie alla grande quantità di fibra alimentare che contiene.