La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo).
L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.
La tradizione dei “lòm a mêrz” nelle campagne aveva perso la sua connotazione di festa definitivamente dopo l’ultima guerra, ma, dal 2000, noi dell’Associazione, coordinati sapientemente dal nostro Presidente Italo Graziani, abbiamo cercato di riportare alla luce questo rito e, anche in questo 2015, lo riproponiamo dal 26 febbraio al 3 marzo in diversi comuni delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Ferrara e Bologna.
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I “Lòm a Mêrz” rinascono anche con nuovi obiettivi: intendono essere un invito per mettersi in viaggio in queste terre, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo tipico, sano e succulento dove viene a galla l’intima civiltà della campagna e l’appartenenza al mondo di piante, animali, riti, usanze, tradizioni e cultura.
Il primo appuntamento, giovedì 26 febbraio, andrà in scena a Faenza al MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche, dove è previsto un allestimento di una mostra fotografica “I colori dei fuochi pirotecnici illuminano il cielo in Europa”, a cura di Mirco Villa.
Avrete anche la possibilità di partecipare a tre diversi laboratori artigiani (Egidio Miserocchi con la stampa romagnola su tela, Maurizio Camilletti, realizzazione teglie di Montetiffi, Stefano Rubboli, l’arte in falegnameria) e godere del piacere di due visite guidate ad alcune Sale del Museo.
Ma non è tutto: alle 18, presso la sala conferenze sarà proiettato un video sul mondo contadino a cura di Mirco Villa, a cui seguirà la presentazione del libro “Un Paese Ben Coltivato, viaggio nell’Italia che torna alla terra e, forse, a se stessa” a cura dell’ autore, lo scrittore e giornalista Giorgio Boatti.
La serata si concluderà con l’ accensione di un piccolo falò nel braciere realizzato dall’ artista fabbro Aurelio Brunelli.
L’evento conclusivo è previsto per martedì 3 marzo al Centro Sociale Orti Bel Poggio di Imola dalle ore 17. Esposizione dei nostri prodotti e dei vini dei soci, conversazione su tradizione e tipicità a cura del giornalista e critico gastronomico Pier Antonio Bonvicini, mostra, allestimento Mostra “Lunario e sapori delle Romagne”.
Dopo l’accensione del piccolo falò propiziatorio, possibilità di cenare (prenotazione obbligatoria) con I sapori della Romagna che incontrano i Sapori della Sardegna.
Tra questi due appuntamenti, il programma propone circa 50 aie e case di campagna e non solo, presso le quali verranno accesi grandi falò attorno ai quali si svolgeranno iniziative e incontri sulla tradizione e la cultura contadina romagnola, fra balli, spettacoli, mostre, presentazione di libri, mentre sarà possibile degustare vini e cibi tipici dell’enogastronomia della Romagna.
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