Il Lavoro dei Contadini in Romagna: Comunità di Slow Food

Il Congresso di Chengdu, in Kenya, nel giugno del 2018 ha ufficializzato la dichiarazione fondativa delle comunità quale nuovo modello organizzativo di Slow Food nel mondo.

Il termine comunità non è nuovo nella storia di Slow Food o nella storia della civiltà in genere. Comunità deriva dal latino communitas e indica la capacità di saper mettere in comune esperienze, problemi, risorse, conoscenze, ma anche un modo di porsi e interconnettersi. Al centro dell’idea di comunità c’è il bene comune, che nel nostro caso è legato al cibo buono, pulito e giusto, che è un diritto di tutti, e all’ambiente, alla socialità, alla spiritualità.

La comunità è costituita per raggiungere un obiettivo specifico (per esempio la protezione e valorizzazione di un cibo locale, la creazione di un orto, la creazione di un progetto educativo) legato agli scopi generali di Slow Food e opera in un determinato territorio dialogando con il resto della rete locale e regionale. Allo stesso tempo si impegna a rendere più forte la rete internazionale e di conseguenza a supportarla in diversi modi.

COSA SIGNIFICA FAR PARTE DI UNA COMUNITÀ?

Far parte di una comunità significa condividere il proprio impegno con persone che credono che Slow Food possa contribuire a cambiare il mondo, a partire dal modo in cui si produce e si consuma il cibo. Significa avere un obiettivo comune e lavorare assieme per realizzarlo, organizzando attività di ogni genere  Significa contribuire alla crescita e alla diffusione delle idee del movimento internazionale Slow Food.

IL LAVORO DEI CONTADINI IN ROMAGNA, COMUNITÀ SLOW FOOD

Nel gennaio 2020 Il Lavoro dei Contadini in Romagna viene riconosciuto da Slow Food quale nuova comunità.

I costitutori non sono solo i  Soci de Il Lavoro dei Contadini, ma anche altre persone che credono che i prodotti tipici e le eccellenze enogastronomiche in particolare della Romagna, la cultura, i valori, le tradizioni del mondo contadini e dell’ artigianato ad esso legato, ma anche l’ ambiente e i consumi consapevoli, siano un bene di tutti e per tutti.

L’ impegno, dopo due anni di pandemia, durante il 2022 è stato quello di promuovere nuove occasioni di  incontri, stimolare e supportare chi produce nel rispetto della terra e si impegna a valorizzare la biodiversità in tutte le sue forme, per garantire a tutti il diritto un cibo sano, locale, che non abbia solo  un ruolo centrale nella definizione della qualità della vita delle persone e dei popoli, ma anche nella storia, nella costruzione ed evoluzione delle tradizioni, della cultura e dei valori rurali.