Dopo il tramonto, dal 26 febbraio al 3 marzo, l’accensione dei fuochi nelle aie delle case di
campagna in vari Comuni della Romagna.

Il Presidente Lea Gardi, in premessa ci porta il pensiero del Consiglio dell’Associazione in merito all’organizzazione dell’edizione 2022:

“Data l’attuale situazione, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di Covid 19, ci auguriamo di poter beneficiare nuovamente di una presenza “importante” nelle aie, dopo lo stop forzato del 2020 e l’edizione “virtuale” del 2021”.

IL PROGRAMMA DEI LUMI DI MARZO 2022

Il programma prevede 20 eventi durante le 6 giornate dedicate ai Fuochi che si svolgeranno nelle aie di aziende agricole, agrituristiche e in ristoranti e altri luoghi della cultura rurale che si trovano in vari Comuni della Romagna.

L’edizione 2022 propone il tema della “biodiversità culturale” che racchiude anche una “biodiversità agricola”, risultato delle interazioni tra selezione naturale e quella messa in atto dall’uomo, intimamente associata agli usi, alle conoscenze, ai costumi, ai dialetti e alle ricorrenze che la comunità rurale ha sviluppato nei secoli e che intende continuare a proteggere.

Nella Terre di Romagna, infiniti sono oggi gli esempi di ricerca e sostenibilità delle specie vegetali autoctone: il Carciofo Moretto di Brisighella, lo Scalogno di Romagna, i vitigni Burson, Centesimino e Famoso, il melograno Grossa di Faenza, l’olio EVO di Brisighella, la pesca Buco incavato, l’albicocca Reale di Imola, la pera volpina, le mele selvatiche, il gelso, i marroni e altri “frutti dimenticati”; e inoltre delle razze di animali autoctone: la razza suina Mora Romagnola, Il bovino di razza bianca Romagnola, il pollo, il colombo e il tacchino Romagnolo.

Il Presidente Lea Gardi: “All’interno del “libretto” con il programma dei Lumi è stato dedicato un grande spazio (circa 40 pagine) nel quale abbiamo raccolto il contributo di tanti amici, professionisti, studiosi ed esperti, che hanno raccontato la loro personale esperienza sul tema della Biodiversità”.

IL TEMA DELLA BIODIVERSITÀ CULTURALE

All’interno della “biodiversità culturale” le antiche e nuove tradizioni contadine si rimescolano con la sapienza dell’artigianato rurale e ispirano la vena creativa dell’artista e del poeta e tutti insieme contribuiscono a creare il “Paesaggio rurale”.

Fin dal principio l’uomo che lavora la terra ha avuto bisogno dell’abilità e della genialità dell’artigiano che ha saputo, con le proprie mani, dar forma agli strumenti più idonei e più funzionali. Fabbri, falegnami, carpentieri, ceramisti, bottai, birocciai, sarti, carradori, arrotini, cestai, cordai, norcini, barbieri e calzolai, hanno avuto il compito di rendere più facile e gradevole la dura vita delle famiglie contadine che lavoravano la terra per produrre il cibo per tutta la comunità.

Tra le attività artigianali, la stampa su tela ha avuto una funzione simbolica oltre che pratica; tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento le famiglie contadine hanno utilizzato le tele grezze stampate a ruggine come coperte dei buoi in occasione di fiere e processioni, ma poi più diffusamente hanno utilizzato coperte, lenzuoli, tovaglie, tende, tutte stampate con la funzione di abbellire le loro modeste case.

L’ARTE DELLA XILOGRAFIA

Xilografia è il nome di questa tecnica di incisione su legno che ha origini molto antiche ed è stata applicata sia alla stampa su tela sia alla stampa su carta. La tecnica xilografica applicata alla stampa su carta ha poi avuto, nel primo Novecento, in particolare in Romagna, una stagione di grande sviluppo.

Artisti faentini quali ad esempio Domenico Baccarini, Francesco Nonni, Giannetto Malmerendi, Serafino Campi, Alfredo Morini
e i brisighellesi Giuseppe Ugonia e Domenico Dalmonte, hanno sperimentato la tecnica dell’incisione su legno con risultati che ancora oggi hanno un grande valore artistico. Nelle opere che si possono ancora apprezzare sfogliando la rarissima rivista Xilografia ideata da Francesco Nonni e stampata nello stabilimento dei F.lli Lega ma anche nelle bellissime copertine della rivista La Piè, frequenti sono i rimandi ai simboli della Romagna e alle tradizioni del mondo contadino.

INCONTRI E MOSTRE

Tutto questo sarà argomentato e sviluppato all’interno di un incontro con studiosi ed esperti giovedì 3 marzo alle ore 18,00 presso la Sala Bigari del Comune di Faenza. Al termine dell’ incontro, alle 19,00 sarà inaugurata la Mostra dal titolo “XILOGRAFIA, L’incontro tra due grandi tradizioni: la stampa su tela e la stampa su carta”, presso la Galleria d’Arte Molinella a Faenza (aperta al pubblico dal 4 al 14 marzo), dove saranno esposte nuove e antiche matrici di legno, strumenti di lavoro, ma anche opere finite come tele stampate della tradizione Romagnola e una selezione di xilografie su carta realizzate dai grandi artisti faentini del Novecento.

Una sezione straordinaria è riservata agli Studenti del corso di incisione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che in collaborazione con lo stampatore su tele Egidio Miserocchi, Carta Bianca Editore e “Il Lavoro dei Contadini”, hanno realizzato, in occasione dei festeggiamenti artusiani del 2021, opere su carta e su tela ispirati dal tema “Il bello e il buono della tavola”.

Un’edizione dei Lom a Merz che sarebbe sicuramente piaciuta molto al nostro indimenticato e indimenticabile fondatore, Italo Graziani!

SCARICA IL PROGRAMMA DEI LUMI DI MARZO 2022

L’evento è realizzato con il contributo di: Comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Faenza, Imola, Riolo Terme, BCC Ravennate Imolese e Forlivese, BCC Romagna Occidentale, in collaborazione con Il Lavoro dei Contadini in Romagna-Comunità Slow Food, IF Imola Faenza Tourism Company, Slow Food Condotta di Ravenna, Chef to Chef, Accademia Medievale e Rione Verde – Faenza, Musica nelle Aie, Accademia delle Belle Arti di Bologna e con il patrocinio dell’ Unione della Romagna Faentina.

Un particolare ringraziamento: agli Autori dei contributi sul tema della biodiversità, Carla Brigliadori, Carlo Catani, Laura Cenni, Franco Chiarini, Samuele Dalmonte, Marisa Fontana, Gigi Mattei, Davide Montanari, Ettore Pezzi, Beppe Sangiorgi, Franco Spada, Vincenzo Tronconi, Enrico Versari, Glenda Vignoli, Mauro Zanarini e a Mauro Monti per le foto dei presidi Slow Food; per “XILOGRAFIA, L’incontro tra due grandi tradizioni: la stampa su tela e la stampa su carta”, per il convegno a Enrico Versari, Egidio Miserocchi, Paolo Giannessi, Pietro Lenzini, Maria Agata Amato, Massimo Isola, per la Mostra a Paolo Giannessi, Egidio Miserocchi e agli Studenti del corso di incisione dell’ Accademia delle Belle Arti di Bologna; a Marilena Benini per il progetto grafico; a Thomas Venturi de “Le Officine del Web” per la gestione del programma e delle attività sui social media; infine a tutti coloro che hanno collaborato e che collaboreranno a questa edizione dei Lòm a Mêrz.

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