I cappelletti romagnoli sono la minestra per eccellenza che non può mancare nelle tavole romagnole: un tempo, quando la preparazione di alcune pietanze scandiva le feste del calendario, erano preparati e mangiati per Natale. Oggi sarebbe un peccato mangiarli solo una volta all’anno: nelle case romagnole ma anche nei ristoranti il menù prevede sempre i cappelletti e vi invitiamo ad approfittare ogni qual volta ce ne sia l’occasione.
Sono così chiamati per la forma a cappello. Secondo la tradizione ravennate e cesenate, per il ripieno (chiamato compenso) dei cappelletti romagnoli non si dovrebbe utilizzare la carne ma il formaggio e devono essere cotti e consumati nel brodo di cappone oppure con un buon ragù!
La ricetta. Ma come si preparano i famosi cappelletti romagnoli?
Per i veri cappelletti romagnoli, è necessario seguire questa ricetta:
Ingredienti per la sfoglia: 400 gr di farina, 4 uova.
Ingredienti per il compenso: 200 gr di caciotta, 200 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato, 2 uova, sale e noce moscata.
Preparazione: tirate la sfoglia con il mattarello – e sciadùr – e tagliatela a quadretti, entro i quali si pone il compenso con un cucchiaino. Piegati i quadretti in triangoli e ripiegate le punte formando la tipica forma a cappelletto. Cuocete e gustateli in un buon brodo di cappone.
Per me il massimo raggiungibile è cuocerli in un buon brodo, scolarli (il brodo conservarlo) e condirli con uno splendido ragù…….
Io sono un pazzo Americano ma so que i cappelletti sono serviti in brodo!
Sarebbe opportuno specificare che questa ricetta è la ricetta definita “di magro” dei cappelletti , il cui ripieno, o compenso, prevede anche l’uso di carne.
Anche i ricettari più consolidati e corretti riportano la ricetta dei Cappelletti e la sua variante “di magro”.