La mora romagnola è una razza suina autoctona della Romagna che, con molta probabilità, discende dal Suscelticus citato da Varrone nel De re rustica.
LA MORA ROMAGNOLA: UN PRESIDIO SLOW FOOD.
Il nome “mora” viene scelto nel 1942 per la pigmentazione del pelo dell’animale che è generalmente di colore bruno scuro. Sono ottimi pascolatori, spesso allevati allo stato semibrado, soprattutto in boschi e querceti collinari.
Tra le varie popolazioni di mora, la Faentina si distingue per il mantello rosso chiaro.
La presenza di questi suini, massiccia per secoli nella Provincia di Ravenna, dal 1950 in poi è andata progressivamente in calo fino agli anni Novanta quando ne rimasero appena una decina di esemplari.
Oggi la razza è sottoposta a tutela.
La ricchezza di amminoacidi essenziali, molto importante per garantire un buon funzionamento del sistema immunitario e di quello muscolare, si accompagna a quantitativi di colesterolo generalmente molto contenuti.
L’UTILIZZO DELLA MORA ROMAGNOLA IN CUCINA
La carne della mora romagnola viene solitamente utilizzata per la produzione artigianale di salumi di pregio (prosciutto, salame e coppa) e per le tradizionali cotture casalinghe (arrosti, braciole e spiedini).
Tra le specialità romagnole possiamo vantare i bruciatini di pancetta all’aceto, la polenta con la salsiccia, la salsiccia con il frizon.
Lo strutto di mora romagnola trova impiego nella preparazione della piadina romagnola [leggi la nostra ricetta] e di numerosi dolci (castagnole e sfrappole), di arrosti, fritture e soffritti in genere.
ALLEVAMENTI DI MORA ROMAGNOLA: LE NOSTRE AZIENDE
Puoi trovare la mora romagnola dalla nostra amica associata Rita Donegaglia di Brisighella.
buongiorno ho una pizzeria a Brescia, il 37 luglio avremo una cena slow food per la raccolta fondi in favore della vostra regione e volevamo preparare delle piadine, avrò bisogno di strutto voi fate spedizioni
grazie piera