La saraghina – o saraghena in dialetto romagnolo- conosciuta anche come papalina o spratto, è diffusa in tutti i mari italiani ma è abbondante solo nell’alto-medio Adriatico.
Rientra nel gruppo del pesce azzurro, raggiunge la lunghezza massima di 15 cm e ha un corpo fusiforme, compresso lateralmente come le sarde, dalle quali si distingue per l’assenza di squame. Il dorso è azzurro bluastro e il ventre argentato.
La saraghina è una specie gregaria e migratoria. Si riunisce in grandi branchi e si avvicina alla costa in superficie, soprattutto nelle zone salmastre.
La stagione in cui le carni sono migliori è quella quaresimale, quindi da marzo ad aprile. Ha un ottimo apporto di proteine, acidi grassi Omega 3, importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, grazie alla loro capacità di ridurre il livello di colesterolo nel sangue.
LA RICETTA: Come cucinare la saraghina? L’azdora la propone alla griglia
Ingredienti: 1 kg di saraghina, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva di Brisighella, 150 gr di pane grattugiato di tipo comune, sale e pepe.
Preparazione: pulite il pesce e conditelo con sale, pepe e un filo d’olio. Aggiungete il pangrattato e scuotetelo per impanarlo per bene. Disponete il pesce in graticola, cuocetelo sulla brace ardente per 5 minuti girando la graticola.